Nel cuore dell’Abruzzo sorge l’altopiano più vasto degli Appennini, Campo imperatore.
Una piana che si estende maestosa fino a un massimo di 18 km di lunghezza e 8 di larghezza, sotto lo sguardo vigile del maestoso Gran Sasso.
Stiamo parlando della Piana di Campo Imperatore, il cui nome risalirebbe secondo alcuni all’apprezzamento espresso da Federico II di Svevia nel XIII secolo, ma potrebbe anche essere giustificato dall’evidente sensazione di magnificenza che il territorio restituisce allo sguardo.
Persino il famoso alpinista Maraini coniò per Campo Imperatore il soprannome “Piccolo Tibet” con cui è conosciuto ancora oggi.
I 50 sentieri più belli d’Abruzzo
Sebbene dalle immagini possa sembrare un’area completamente selvaggia (non a caso il territorio è compreso nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga), la piana ha rivestito nei secoli un ruolo fondamentale nell’economia regionale, in primis grazie ai verdi pascoli estivi per l’allevamento e la pastorizia, e poi per via del turismo che si è sviluppato solo a partire dal 1900.
Una centralità storica che ancora oggi è testimoniata da piccoli centri abitati, infrastrutture (ad esempio la funivia) e costruzioni turistiche (su tutti l’albergo di Campo Imperatore) molto suggestive, che assieme alla bellezza dei paesaggi, con le strade che sembrano perdersi all’orizzonte verso queste o quelle altre montagne (scene spesso finite in tv nelle pubblicità che promuovono automobili) rendono Campo Imperatore una tappa assolutamente immancabile per chi ama la natura e gli sport d’alta montagna.
Ma anche chi vuole conoscere uno dei luoghi più unici d’Italia, senza rinunciare a godersi le numerose bontà del cibo locale (ad esempio gli arrosticini di pecora) può trovare qui molti motivi di interesse.
Scopriamo meglio i luoghi da visitare assolutamente.
Albergo di Campo Imperatore
L’albergo di Campo Imperatore, inaugurato nel 1934, si trova a quota 2130 metri e rappresenta l’unica struttura ricettiva dalla quale, in inverno, è possibile accedere direttamente agli impianti e agli itinerari alpinistici.
L’hotel è noto per essere stato, in seguito alla caduta del fascismo, la temporanea prigione di Benito Mussolini in seguito all’Armistizio di Cassibile, fino a che il 12 settembre 1943 le forze armate tedesche non lo liberarono.
Specie d’inverno, quando la strada che raggiunge l’albergo può venire temporaneamente bloccata dalla neve e l’unico modo per raggiungere la struttura diventa di conseguenza la funivia che parte da Fonte Cerreto e copre un dislivello di 1000 metri in 7 minuti, l’hotel di Campo Imperatore rappresenta il posto perfetto per ammirare il panorama della piana e dei monti che le fanno da contorno.
La vetta del Corno Grande
Se parliamo di panorami, però, non possiamo certo tralasciare il punto d’osservazione più alto dell’Appennino, ossia la vetta del Gran Sasso d’Italia.
La cima più alta, il Corno Grande, tocca i 2914 metri d’altezza e da lì non solo si ha uno sguardo privilegiato sulla valle, ma nelle giornate particolarmente limpide e in precisi momenti della giornata (soprattutto all’alba) c’è chi afferma di essere riuscito a scorgere il Mare Adriatico.
Esistono molti sentieri differenti per raggiungere la sommità del Gran Sasso, partendo da quelli che salgono più dolcemente fino ad arrivare a quelli di tipo alpinistico, che richiedono esperienza e attrezzature speciali.
Rocca Calascio
Se la piana di Campo Imperatore sembra un piccolo Tibet isolato dal resto del mondo, l’atmosfera fiabesca è concentrata soprattutto nella Rocca di Calascio, uno dei castelli più alti d’Italia.
La fortificazione risulta oggi parzialmente diroccata, ma proprio i suoi resti emanano un’atmosfera fiabesca irresistibile, un fascino medievale al quale nemmeno il cinema ha saputo dire di no, visto che è stata scelta come location di alcuni film divenuti cult come “Ladyhawke” e “Il nome della Rosa”.
Altri luoghi degni di nota
Oltre a quelle già citate, sono molte altre le attrazioni che offre la magnifica terra di Campo Imperatore.
C’è il piccolo Borgo di Santo Stefano di Sessanio, ad esempio, con circa un centinaio di abitanti e tante tradizioni culturali da scoprire, famoso anche per le pregiate lenticchie che vi vengono prodotte.
Oppure c’è Fonte Vetica, nei pressi della quale, nella bella stagione, è possibile acquistare arrosticini di pecora e prodotti locali che si possono cuocere e consumare liberamente lì fuori.
Avete già l’acquolina in bocca? Non vi resta che programmare i vostro prossimo viaggio!