Fuggire ai Caraibi non vuol dire per forza solamente concedersi una vacanza di totale relax stesi su una spiaggia dalla sabbia bianca all’ombra di una palma. A Curaçao, territorio oltreoceano dei Paesi Bassi situato di fronte al Venezuela, si può infatti raggiungere il giusto equilibrio fra dolce ozio e avventura.
A noi piace credere alla possibile radice etimologica del suo nome che lo vedrebbe derivare da “cuore” in lingua portoghese, a definire un luogo vivo, un crogiuolo di etnie, lingue e culture diverse in un setting dalla rara bellezza. Non si tratta affatto di una semplice isola che è sempre vissuta solo di turismo, senza togliere nulla alle spiagge davvero da favola.
Curaçao rivestì in epoca coloniale un ruolo cruciale di piattaforma di smistamento per gli schiavi destinati alle piantagioni di tutto il continente americano. Quando la schiavitù venne finalmente abolita l’economia isolana subì un duro colpo e fu in grado di riprendersi solo quando venne trovato il petrolio. La nuova attività estrattiva attirò nuova manodopera e questo arricchì ulteriormente il melting pot già esistente. La lingua ufficiale è l’olandese, ma anche l’inglese e lo spagnolo sono molto diffusi. Questa lunga parentesi storica introduttiva era dovuta per permettere di capire a tutti i potenziali visitatori quanto unica e speciale sia quest’isola.
Una volta sbarcati, senza bisogno di visto in quanto cittadini europei, basta recarsi allo sportello noleggio auto low cost da voi precedentemente acquistato sul portale del broker di autonoleggio di Auto Europe, e ritirare le chiavi di una comoda vettura che vi accompagnerà alla caccia dei tesori disseminati sull’isola. 65 km da nord a sud per 11 di larghezza significano viaggi brevi e frequenti, così anche se si ha solo una settimana a disposizione si può comunque vedere moltissimo.
L’unica grande città che troverete è la capitale Willemstad, situata nella parte sud-occidentale, che come già accennato sopra è davvero cosmopolita: vanta la più antica sinagoga del continente americano e un centro storico il cui valore è stato riconosciuto ufficialmente con l’inserimento alla lista del Patrimonio UNESCO. Passeggiando per le sue strade avrete sicuramente un deja-vu e vi sembrerà per un momento di essere ad Amsterdam.
Esplorate entrambi i quartieri principali, Otrobanda e Punda, affacciati sul mare ma separati dalla Baia di Sant’Anna, una sorta di canale che conduce al bacino del porto detto Schottergat, arretrato rispetto alla riva. Per passare dall’uno all’altro avrete la fortuna di attraversare un ponte galleggiante unico nel suo genere: il Ponte Regina Elisabetta. È costruito in legno, sostenuto da 16 barche con pontone e che si può anche aprire per consentire il passaggio alle grandi navi. Ciò spiega il soprannome che gli è stato dato di “Vecchia signora dondolante”.
Per prendersi una tregua dalla capitale più affollata si può spaziare sulle orme del passato oppure alla ricerca di maggiore contatto con la natura. Per approfondire l’epoca coloniale a nord-est dell’isola vi è forse il più grande esempio di villa coloniale, la ben conservata ”Landhuis Groot Santa Martha”. Vi risiedevano i proprietari terrieri di una piantagione originariamente di zucchero, e poi riconvertita alla coltivazione di legumi, all’allevamento di bovini e all’estrazione di sale nella vicina Baia di Santa Martha. E proprio a 2,5 km da qui vi è l’imperdibile punto panoramico Santa Martha Bay Viewpoint.
Se invece vi trovate nella parte meridionale dell’isola a sud-ovest c’è il Fort Beekenburg, un forte costruito all’inizio del Settecento per difendere Curaçao dalle incursioni dei pirati e di altri popoli stranieri.
Concentrandoci su flora e fauna, la prima destinazione è il Parco nazionale Christoffel, seguito dal Shete Boka National Park e dalle Grotte di Hato. Il Christoffel Park occupa la punta settentrionale dell’isola e si sviluppa attorno al suo rilievo più alto: il Christoffelberg (372 m.s.l.m). Qui si possono intraprendere piacevoli escursioni a piedi o in bici, e vi raccomandiamo di state attenti ai cactus!
Non lontano c’è il Shete Boka National Park in cui potrete assistere al vero potere delle onde che si abbattono sulla frastagliata costa settentrionale. Boka Tabla è il punto più scenografico in cui le onde si frangono sulle pareti di una grotta marina, mentre a Boka Pistola, dal nome onomatopeico, si può sentire il fragore delle onde che si scontrano con un isolotto.
Le Grotte calcaree di Hato si trovano a venti minuti dalla capitale, sul lato sud-est e si possono apprezzare al meglio con una visita guidata. Non colpiscono solo per l’ampiezza, per le numerose stalattiti e stalagmiti, per le cascate o per i pipistrelli, ma soprattutto per la loro storia. Sono state infatti spesso utilizzate come nascondiglio dagli schiavi in fuga, anche per periodi molto lunghi.
A trenta minuti a nord di Willemstad si può fare una sosta al lago salato di Jan Kok per fotografare i fenicotteri rosa. Durante i vostri spostamenti non mancate di provare quanti più ristoranti possibili, tutti con piatti prelibati a base di pesce, che come materia prima abbonda ed è di altissima qualità. Un ulteriore paradiso nel paradiso è infine l’isoletta disabitata di Klein Curaçao, raggiungibile con dei tour in barca durante i quali si possono vedere l’antico faro, relitti di navi, e nuotare con le tartarughe.
A questo punto pensavate ci fossimo dimenticati di segnalarvi le spiagge migliori, e invece le abbiamo semplicemente lasciate per ultime per concludere in bellezza. A nord-ovest ne troverete una dopo l’altra: Grote Knip, Playa Piscado e Playa Grandi dove sono visibili le tartarughe, Playa Forti e Playa Lagun incastonate fra le rocce, Playa Santa Cruz e Sabana Westpunt.
A sud-ovest la musica è la stessa, se non migliore, con altri venti chilometri di costa di pertinenza dell’Underwater Park, zona protetta, dove facendo snorkelling nei pressi della barriera corallina si possono avvistare innumerevoli specie marine fra cui mante, tartarughe e barracuda. Potrete scegliere fra Playa Porto Marie, Cas Abao, Jan Thiel Beach, Tugboat Beach con un relitto di nave sui fondali, Daibooi Beach, e Mambo Beach. Nella vostra valigia devono quindi per forza esserci l’attrezzatura per fare snorkeling e una fotocamera subacquea.
Per rimanere in tinta col colore turchese delle limpide acque marine dovete per forza ordinarvi un cocktail a base di Blue Curaçao, liquore autoctono aromatizzato con le bucce d’arancia. Per chi fosse interessato a vedere come viene prodotto, a Willemstad c’è la distilleria Curaçao, gestita tutt’ora dalla famiglia fondatrice dei Senior. Si possono fare delle visite guidate con degustazione e c’è un punto vendita. Dopo questa lunga carrellata di cose estremamente interessanti ed emozionanti da fare a Curaçao, chi non si è già precipitato a controllare i prezzi dei voli?